Il desiderio di poter evitare gravidanze indesiderate è meno recente di quel che si possa pensare.
Già ai tempi degli Egizi (ci sono testimonianze che risalgono al 1900 a.C) era stato introdotto un metodo che sicuramente farà storcere il naso a molti : si trattava infatti di un precursore del moderno diaframma, un composto a base di miele e sterco di coccodrillo da spalmare con cura all'interno della vagina (invitante, no?).
Riuscirono anche a realizzare dei prodotti spermicidi efficaci quasi quanto quelli odierni:
- un tampone in garza imbevuto di miele, punte di acacia e carbonato di sodio che funzionava molto bene vista la viscosità che rallentava gli spermatozoi,
- un mix di latte acido e minerali ricavati dai laghi egiziani, che aumentava l'acidità dell'ambiente vaginale velocizzando il processo di degrado degli spermatozoi.
Anche se i primi prototipi di preservativo si possono trovare già ai tempi degli Egizi (sì, si sono inventati tutto loro) quelli utilizzati dagli antichi romani, introdotti anche per evitare che durante le numerose guerre si diffondessero malattie veneree, sono sicuramente i più curiosi:
- realizzato in pelo di mula, da dover intrecciare con l'amata (che romanticoni),
-realizzato con la guaina di vescica secca di capra con dei pratici lacci per poterlo tenere fermo,
- per i carnefici più creativi: il preservativo della vittoria, realizzato con pelle o muscoli del nemico appena sconfitto e caduto in battaglia ammorbiditi nell'olio, considerato grande simbolo di virilità .
Lasciando da parte certe pratiche inquietanti, in India troviamo sicuramente un metodo molto più low budjet e finalizzato unicamente a evitare le gravidanze, il famoso "salto della quaglia" o coito interrotto. Inutile dire quanto questo metodo sia fallace,
Nel Rinascimento, il medico modenese Gabriele Falloppio (studioso delle famose tube) introduce nuovamente l'utilizzo del preservativo (dopo anni in cui la Chiesa lo aveva bandito visto che il sesso doveva essere praticato solo al fine della procreazione).
Il preservativo, nel 156o circa, era una fodera di lino bagnata con una soluzione di erbe e sale. (vedi foto)
Nell'Ottocento, i pessari, spacciati come strumenti per evitare il prolasso dell'utero (in particolare la parte piatta (quella rivolta verso il basso in foto) erano in realtà dei veri e propri precursori della moderna spirale o del diaframma.
Questo non permetteva infatti che l'ovulo fecondato potesse attaccarsi alle pareti uterine.
Ecco alcune menzioni speciali:
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